sabato, Maggio 4, 2024
Cittadinome?!

Un pessimo servizio in P.S. a Bollate

Oggi scrivo da cittadino, molto arrabbiato, per quanto accaduto al pronto soccorso dell’ospedale “Caduti Bollatesi” (quello in via Piave a Bollate – Milano).

Venerdì scorso, 1 novembre, intorno all’ora di pranzo mia moglie ha iniziato ad avvertire bruciore e lacrimazione all’occhio, senza un chiaro motivo, “sarà una banale congiuntivite”, abbiamo pensato, ma in poco tempo la sclera (la parte bianca dell’occhio) ha iniziato a gonfiarsi, a tal punto che l’iride sembrava infossata, e la visione ha iniziato a diventare difficoltosa.
Non sembrando più solo una semplice congiuntivite, abbiamo deciso di rivolgerci al Pronto Soccorso di Bollate, dove pensavamo di poter trovare un oculista. Abbiamo lasciato la bimba ai nonni e ci siamo recati in ospedale, dove l’infermiera di Triage cortesemente  ci ha spiegato che l’oculista era stato presente solo al mattino (erano circa le 14:00) e che la visita sarebbe stata fatta dal chirurgo che avrebbe poi valutato l’urgenza… a quel punto abbiamo deciso comunque di fermarci, visto che l’edema della sclera era diventato davvero fastidioso, e ci è stato assegnato un codice bianco, correttamente visto che non si trattava di un’urgenza.
A questo punto sono iniziati i disagi: il chirurgo ha iniziato la sua visita dandole le spalle, fino a quando l’infermiere (persona assolutamente gentile e professionale) gli ha fatto notare che entrambi gli occhi erano arrossati e quindi dovevano essere medicati; al termine della visita il medico le ha comunicato che il giorno dopo era stato fissato un appuntamento con l’oculista in reparto, e le ha consegnato il referto, che per fortuna l’infermiere ha avuto la premura di leggerle (visto che lei aveva la benda su un occhio e il collirio nell’altro occhio).
Il giorno dopo, sabato 2 novembre, ci siamo organizzati nuovamente per sistemare la bimba dai nonni e siamo tornati in ospedale per la visita oculistica; siamo arrivati un po’ in anticipo rispetto all’appuntamento, abbiamo chiesto indicazioni alla reception dove ci è stato però detto che in reparto molto probabilmente non avremmo trovato nessuno, nel tal caso ci è stato consigliato di chiedere in pronto soccorso. Effettivamente in reparto abbiamo trovato tutto chiuso, e non vedendo passare nessuno siamo andati a chiedere in pronto soccorso, come ci era stato consigliato.
Qui l’infermiera del triage ci ha confermato che in reparto non avremmo trovato l’oculista, anche perché era un sabato dopo un ponte, e ci ha detto di aspettare lo specialista direttamente in pronto soccorso. A questo punto abbiamo fatto una nuova accettazione e ci è stato assegnato un codice verde.

Quando mia moglie è stata chiamata dall’oculista, ha scoperto che la dottoressa in realtà l’aveva aspettata in reparto, ed era quindi molto seccata del fatto che invece noi eravamo in pronto soccorso. Anche di fronte alle spiegazioni che mia moglie le ha dato sul perché non fossimo in reparto all’ora fissata (ovvero che non era stata una nostra libera scelta ma che più di 1 una persona ci avesse detto che in reparto quel giorno non avremmo trovato nessuno e che per fare la valutazione specialistica ci saremmo dovuti rivolgere al pronto soccorso) l’atteggiamento scostante dell’oculista è rimasto tale: con atteggiamento maleducato ha chiesto a mia moglie chi le avesse messo la benda sull’occhio (“i suoi colleghi ieri qui i pronto soccorso” è stata la risposta) e le ha detto che nessuno le aveva detto di spostare lo gabellino su cui era seduta e di rimetterlo quindi dov’era. Finalmente dopo questi preamboli ha fatto una veloce visita per escludere eventuali danni alla cornea (la cosa che più ci interessava) e le ha detto di proseguire la terapia indicata il giorno prima dai colleghi: “Quale terapia?” ha chiesto mia moglie, a quel punto l’oculista ha visto che il collega il giorno prima non aveva prescritto nulla, in vista della visita che avrebbe fatto il giorno dopo.
Ha concluso la visita con diagnosi “iperemia congiuntivale”, sottolineando “Lo sa che deve pagare?” “Lo so, l’accesso di ieri in pronto soccorso”, “ No, la visita di oggi, perché doveva solo essere un rientro, invece lei ha fatto un altro accesso in pronto soccorso”. Cosa???!!! Non abbiamo deciso noi di chiedere nuovamente in pronto soccorso, ci è stato consigliato dal personale dell’ospedale, come è stato ampiamente spiegato alla gentile dottoressa; ma nonostante questo lei è apparsa irremovibile, ferma sul suo atteggiamento, colpevolizzando in fin dei conti noi per un disguido all’interno dell’ospedale. Non è assolutamente corretto che dobbiamo pagare noi per una disorganizzazione di questo tipo, e comunque in nessun caso la dottoressa aveva diritto di mostrarsi così scontrosa con un paziente.

Entrambi lavoriamo, paghiamo le tasse in questo Stato e normalmente non abusiamo del servizio pubblico.

Se questo è il servizio che ci spetta, il mio unico pensiero  è stato che l’ospedale di Bollate si è meritato il declassamento del pronto soccorso.

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