martedì, Aprile 23, 2024
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La terra trema, l’Italia si sgretola…

Terremoto_abruzzo
A firefighter comforts a colleague near a collapse building in Aquila
April 6, 2009. A powerful earthquake struck a huge swathe of central Italy as residents slept on Monday morning, killing at least 27 people when houses, churches and other buildings collapsed.  REUTERS/Alessandro Bianchi
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In questi giorni sono stato molto attento alle notizie provenienti dai giornali e televisioni riguardo a questo disastro, alle prime notizie subito ho ripercorso la mia breve vita e mi sono ricordato del terremoto avvenuto nel 97 (credo) nelle marche-umbria.
Ma basta sfogliare un libro di storia dell’ultimo secolo per apprendere che l’Italia, sopratutto quella centro meridionale, è una zona fortemente sismica (abbiamo anche qualche vulcano in attività), ma perchè non impariamo dalla storia?
Perchè alcuni individui, palazzinari o se preferiamo mafiosi, pensano solo alla logica del profitto?
Com’è possibile che un’ospedale di recente costruzione in un’area notoriamente sismica si sia afflosciato manco fosse un castello di carte da gioco?!
Adesso da tutti gli schieramenti politici si alzeranno (o si stanno già alzando) cori di indignazione verso questi piccoli scandali… mi domando, ma 300 morti erano proprio necessari per capirlo? e ancora, quanto dureranno questi cori?
Probabilmente fino a quando questa tragedia sarà rimossa dalla mente delle persone, fino a quando torneremo a credere che un terremoto e un evento da “paese del 3° mondo in un paese civile queste  cose non succedono”.
Un pensiero a tutti i miei colleghi soccorritori che stanno facendo un lavoro immenso e fantastico, nonostante le difficoltà tecniche e la mancanza di mezzi adeguati (quanti Fiat OM 90 si sono visti in viaggio in questi giorni? com’è possibile che dei corpi fondamentali come quelli del soccorso ci ricordiamo solo quando ne abbiamo bisogno come in questi, disperati, casi? al riguardo c’è questo interessante articolo apparso sul corriere.it).
Alla fine quello che fa la differenza e lo spirito di sacrificio e abnegazione che, mai come in questi momenti, ci contraddistingue.. uno stato vero dentro uno finto.
Riguardo alle domande fattemi da molti, la mia partenza non è ancora stata programmata, come soccorritore la richiesta verso la mia associazione non è stata eccessiva, quindi si sta facendo un piano di partenze programmate per distribuire le risorse in maniera ottimale… visto che i campi rimarranno a lungo e una ricostruzione non è mai una cosa che si fa dall’oggi al domani.
Vedremo nelle prossime settimane se e quando sarà chiamato… come sempre se c’è da lavorare seriamente io ci sono!

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